mercoledì 14 gennaio 2015

una vignetta non può offendere la fede di nessuno


E' molto preoccupante che molti - gran parte del mondo islamico, a quanto pare, e senza differenza fra "integralisti" e "moderati", ma anche una fetta consistente del mondo occidentale - ritengano che una vignetta possa "offendere" la fede di qualcuno o che possa addirittura offendere Dio. Lo ha dichiarato, tra l’altro l’imam di Firenze, lo hanno detto esponenti dell’islamismo cosiddetto moderato in una manifestazione a Milano - prima la condanna rituale della violenza e l’assicurazione che i terroristi non c’entrano nulla con l’islam, poi la precisazione: sulla fede o sulla religione, però, non si deve scherzare… E’ quello che pensano anche molti occidentali, ritenendo che quelle vignette fossero esagerate, inopportune, blasfeme…Qualcuno ha sostenuto che il vero discrimine che permette di dire o non dire je suis Charlie Hebdo è la famosa e oscena vignetta sulla Trinità, con il sottinteso che in realtà solo gli atei potrebbero esprimere una autentica solidarietà al giornale e che il problema non sarebbe l’islam, ma sarebbe la religione, anzo la fede, qualunque fede…
Questa mentalità è il brodo di coltura in cui si muovono i terroristi, perché fra centinaia di milioni che si offendono, restando per fortuna pacifici, si dovrà mettere in conto, purtroppo,... che qualcuno voglia reagire alla presunta offesa imbracciando il mitra.
Come cristiano e protestante non mi sento minimamente offeso da vignette come quella sulla Trinità, pubblicate in passato da Charlie Hebdo. E ciò per un motivo molto semplice: la satira colpisce la religione, che è costruzione umana e come tale può e talora deve essere criticata con tutti gli strumenti della libertà di pensiero e di espressione. La satira non colpisce affatto la fede e tantomeno offende Dio: che misera idea di Dio ha chi ritiene che si offenda per una vignetta! In verità nella Bibbia Dio si offende quando gli uomini lo adorano in modo sbagliato, trasformandolo in un idolo, o quando si volgono direttamente alla adorazione degli idoli. Per cui l'unica cosa che può offendere Dio è proprio la religione!
Certamente, questo presuppone la distinzione tra religione e fede, presuppone che si riconosca che religione e fede sono cose diverse, e talora persino contrapposte. Ma questa distinzione dovrebbe essere patrimonio culturale dell'Occidente, se non dell'umanità tutta, perchè è il presupposto su cui si fonda la possibilità di vivere laicamente, pacificamente e liberamente in una società multietnica, multireligiosa e largamente secolarizzata

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