Pare
che in questi giorni si siano spontaneamente formati in Italia due partiti opposti:
il “partito dei ‘nostri’ marò” e il più recente “partito di Vanessa e Greta”. E
pare che si torni così ad una netta distinzione e contrapposizione politica ed
etica fra la “destra” e la “sinistra”. Ma è proprio così?
Una
premessa. Qualunque persona civile, a prescindere dall’orientamento
politico, dovrebbe augurarsi per i primi un rapido e regolare processo, con
tutte le garanzie che spettano agli imputati; e dovrebbe innanzitutto rallegrarsi
per il ritorno a casa delle due ragazze.
Detto
questo si può provare anche a ragionare e, soprattutto, a dire la verità sulle
due vicende?
I
marò non sono due soldati che stavano “servendo la patria”. Stavano semplicemente
scortando un mercantile privato. Non hanno sparato contro l’esercito asburgico
sulle alture del Carso, ma contro due pescatori nelle acque dell’Oceano
Indiano. Li hanno uccisi, purtroppo, scambiandoli per pirati, e devono rispondere di
questo omicidio dinanzi a un tribunale - indiano, italiano o internazionale che
sia.
Che
la destra elevi a eroi nazionali due personaggi del genere mostra in modo
emblematico che destra stracciona e patetica abbia, da sempre, l’Italia.
Il
caso di Vanessa e Greta è certo diverso perché erano volontarie e non
mercenarie e per la loro giovanissima età (i due marò, almeno sulla carta,
erano uomini esperti nel loro mestiere). Tuttavia, anche il partito di Greta e
Vanessa mistifica gravemente la realtà.
Le
informative del Ros, pubblicate dal “Fatto Quotidiano” e confermate dal siriano
– Mohammed Yaser Tayeb - che ha aiutato le due giovani a realizzare il loro progetto,
facendo da collegamento fra l’Italia e la Siria, mostrano chiaramente che la
loro intenzione non era quella di aiutare le vittime civili e innocenti della
guerra e i bambini, in particolare, come sostiene il loro “partito”. A Tayeb le
due ragazze avevano dichiarato che il loro progetto – non collegato a nessuna
ONG o associazione – non intendeva affatto prestare un aiuto “neutrale” alla
popolazione siriana, ma fare da supporto alla “rivoluzione” anti-Assad. Concretamente,
si trattava di distribuire kit di pronto soccorso ai combattenti del Free Syrian Army. Si tratta di un aggregato
di milizie islamiste, apertamente jihadiste, alcune delle quali molto
probabilmente infiltrate o manovrate da Al Qaeda.
Ecco
allora che la vicenda e le sue due protagoniste ci appaiono davvero ben
rappresentative della miopia politica e della incapacità di analisi dell’attuale
sinistra. Le due ragazze partono convinte di contribuire a un grande movimento
di liberazione. Con l’attenuante della loro inesperienza cadono nello stesso
equivoco in cui è caduta tanta parte della sinistra occidentale: credere che delle
cosiddette “primavere arabe” fossero protagoniste forze laiche e democratiche
che, invece, o erano destinate a soccombere di fronte all’onda integralista –
il caso dell’Egitto – o erano irrilevanti e praticamente assenti – ed è proprio
il caso della Siria.
Non
è proprio il caso di infierire – specie con battute, commenti e allusioni
becere – su due ragazze che hanno già pagato a caro prezzo la loro
ingenuità. Hanno pagato anche i contribuenti italiani, diranno subito alcuni.
Certo, come hanno pagato sempre, perché non è una novità che l’Italia ha sempre
pagato riscatti ai rapitori in Medio Oriente. E in questo caso almeno, non c’è
alcuna diversità italiana, né che la si valuti positivamente, né che la si
valuti negativamente, perché tutti i paesi occidentali si comportano allo
stesso modo, con l’eccezione degli USA e, forse, della Gran Bretagna.
Si
può e si deve invece infierire su una sinistra, incapace ormai di una qualsiasi
analisi seria dei fenomeni, ma intenta solo ad esaltare in modo pregiudiziale i
suoi feticci, tra i quali c’è anche quello del volontariato umanitario, meglio
se indirizzato in certe direzioni piuttosto che altre. Neanche la cruda vicenda
di “Mafia Capitale” è dunque servita a indurre un po’ di spirito critico, un
sano “sospetto” su ciò che si può celare dietro la maschera del “buonismo”.
I
due partiti contrapposti, quello dei marò e quello di Greta e Vanessa, si rivelano
quindi speculari, nello svelare la miserevole condizione attuale, tanto della
sinistra quanto della destra. Due partiti dai quali è salutare tenersi alla larga.
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