domenica 18 gennaio 2015

IL PARTITO DI VANESSA E GRETA E QUELLO DEI 'NOSTRI' MARO'



Pare che in questi giorni si siano spontaneamente formati in Italia due partiti opposti: il “partito dei ‘nostri’ marò” e il più recente “partito di Vanessa e Greta”. E pare che si torni così ad una netta distinzione e contrapposizione politica ed etica fra la “destra” e la “sinistra”. Ma è proprio così?
Una premessa. Qualunque persona civile, a prescindere dall’orientamento politico, dovrebbe augurarsi per i primi un rapido e regolare processo, con tutte le garanzie che spettano agli imputati; e dovrebbe innanzitutto rallegrarsi per il ritorno a casa delle due ragazze.
Detto questo si può provare anche a ragionare e, soprattutto, a dire la verità sulle due vicende?
I marò non sono due soldati che stavano “servendo la patria”. Stavano semplicemente scortando un mercantile privato. Non hanno sparato contro l’esercito asburgico sulle alture del Carso, ma contro due pescatori nelle acque dell’Oceano Indiano. Li hanno uccisi, purtroppo, scambiandoli per pirati, e devono rispondere di questo omicidio dinanzi a un tribunale - indiano, italiano o internazionale che sia.
Che la destra elevi a eroi nazionali due personaggi del genere mostra in modo emblematico che destra stracciona e patetica abbia, da sempre, l’Italia.
Il caso di Vanessa e Greta è certo diverso perché erano volontarie e non mercenarie e per la loro giovanissima età (i due marò, almeno sulla carta, erano uomini esperti nel loro mestiere). Tuttavia, anche il partito di Greta e Vanessa mistifica gravemente la realtà.
Le informative del Ros, pubblicate dal “Fatto Quotidiano” e confermate dal siriano – Mohammed Yaser Tayeb - che ha aiutato le due giovani a realizzare il loro progetto, facendo da collegamento fra l’Italia e la Siria, mostrano chiaramente che la loro intenzione non era quella di aiutare le vittime civili e innocenti della guerra e i bambini, in particolare, come sostiene il loro “partito”. A Tayeb le due ragazze avevano dichiarato che il loro progetto – non collegato a nessuna ONG o associazione – non intendeva affatto prestare un aiuto “neutrale” alla popolazione siriana, ma fare da supporto alla “rivoluzione” anti-Assad. Concretamente, si trattava di distribuire kit di pronto soccorso ai combattenti del Free Syrian Army. Si tratta di un aggregato di milizie islamiste, apertamente jihadiste, alcune delle quali molto probabilmente infiltrate o manovrate da Al Qaeda.
Ecco allora che la vicenda e le sue due protagoniste ci appaiono davvero ben rappresentative della miopia politica e della incapacità di analisi dell’attuale sinistra. Le due ragazze partono convinte di contribuire a un grande movimento di liberazione. Con l’attenuante della loro inesperienza cadono nello stesso equivoco in cui è caduta tanta parte della sinistra occidentale: credere che delle cosiddette “primavere arabe” fossero protagoniste forze laiche e democratiche che, invece, o erano destinate a soccombere di fronte all’onda integralista – il caso dell’Egitto – o erano irrilevanti e praticamente assenti – ed è proprio il caso della Siria.
Non è proprio il caso di infierire – specie con battute, commenti e allusioni becere – su due ragazze che hanno già pagato a caro prezzo la loro ingenuità. Hanno pagato anche i contribuenti italiani, diranno subito alcuni. Certo, come hanno pagato sempre, perché non è una novità che l’Italia ha sempre pagato riscatti ai rapitori in Medio Oriente. E in questo caso almeno, non c’è alcuna diversità italiana, né che la si valuti positivamente, né che la si valuti negativamente, perché tutti i paesi occidentali si comportano allo stesso modo, con l’eccezione degli USA e, forse, della Gran Bretagna.
Si può e si deve invece infierire su una sinistra, incapace ormai di una qualsiasi analisi seria dei fenomeni, ma intenta solo ad esaltare in modo pregiudiziale i suoi feticci, tra i quali c’è anche quello del volontariato umanitario, meglio se indirizzato in certe direzioni piuttosto che altre. Neanche la cruda vicenda di “Mafia Capitale” è dunque servita a indurre un po’ di spirito critico, un sano “sospetto” su ciò che si può celare dietro la maschera del “buonismo”.
I due partiti contrapposti, quello dei marò e quello di Greta e Vanessa, si rivelano quindi speculari, nello svelare la miserevole condizione attuale, tanto della sinistra quanto della destra. Due partiti dai quali è salutare tenersi alla larga.



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