NUGAE: PENSIERI SULL'"ATTUALITA'"





 

IL PAPA, LE CHIESE, L’ETICA DEI PRINCIPI ASTRATTI E L’ETICA DELLA RESPONSABILITA’

Le dichiarazioni del papa contro Trump (che resta personaggio detestabile) secondo cui "chi innalza muri non è cristiano" sono una eccellente espressione di un'etica astratta dei principi e delle intenzioni che nega l'etica della responsabilità, che quindi si accontenta di proclamare un principio senza preoccuparsi di quello che accade quando tale principio viene calato nella realtà. Il papa, del resto, è in nutrita compagnia e sono molti quelli che proclamano l'accoglienza di principio e chiudono gli occhi di fronte a realtà come quella, ad esempio, dell'esercito di migranti bambini allo sbando in Europa e in particolare a Roma (si veda l'allucinante reportage dell'Espresso) di quella Roma ove qualcuno diceva a telefono che coi migranti si fanno più soldi che con la droga. Certo, proclamare un bel principio astratto senza preoccuparsi delle conseguenze è molto più comodo che assumersi il rischio di un'azione responsabile e sporcarsi le mani con la realtà. Si fa anche bella figura, si viene iscritti nell'albo dei "buoni". E talora si riescono anche a mascherare dietro quel bel principio i propri interessi. Il papa, ad esempio, ha tutto l'interesse a che non ci siano limiti all'immigrazione negli USA dal Messico, visto che la chiesa cattolica in quel paese si spopola sempre più di bianchi anglosassoni e si riempie di "latinos". E i retori nostrani dell'accoglienza beneficiano spesso del business che ruota intorno all'immigrazione e che ai migranti lascia solo le briciole. L’ultimo scandalo riguarda proprio l’accoglienza in provincia di Avellino, con i migranti lasciati al freddo, con vitto scarso e in alloggi fatiscenti dalla coop, rigorosamente rossa, che li aveva presi in consegna.

Perciò, "chi costruisce muri non è cristiano" è una bella frase e soltanto una bella frase, a cui pero' se ne puo' e se ne deve aggiungere un'altra: "chi non si assume la responsabilità e il rischio di confrontarsi con la realtà non è cristiano e non è nemmeno un buon cittadino".



CIRINNA’, CANGURI E DINTORNI

Prima assicura libertà di coscienza e poi impone il "supercanguro"; si mette la medaglia di una legge sui diritti civili e poi violenta parlamento, opposizione e minoranza interna. Signore e signori, ecco a voi il governo Renzi!


L'idea che il parlamento debba votare subito e comunque una legge, anche ricorrendo a ghigliottine, canguri e supercanguri, rivela una cultura illiberale e una profonda incomprensione delle regole della democrazia parlamentare. E questo smaschera tanti presunti sostenitori di "diritti" , che in realtà sostengono solo le loro convenienze.

Il PD pensava di affrontare la discussione parlamentare in groppa a un canguro, anzi, a un "supercanguro". Poi si è accorto che nel marsupio non c'erano ne' i catto-dem, ne' i 5S e il canguro si era azzoppato. Ora e' salito sul dorso della tartaruga, ma rischia di dover ricorrere addirittura al gambero...e che il supercanguro si porti in Australia le adozioni gay, come vuole, del resto, la maggioranza degli italiani...

Ecco: dal canguro alla tartaruga, in attesa del gambero. Basterebbe prendere atto del fatto che le adozioni gay hanno numeri molto incerti nel parlamento e sono largamente impopolari nel paese reale - che non è quello dei salotti radical-chic, delle conventicole ideologiche, delle lobby LGBT. Il cammino della legge sulle unioni civili sarebbe allora facile e rapido e si sarebbero tutelati i diritti reali, non quelli inventati



I DIRITTI

I diritti civili non si improvvisano, non si inventano, non sono la mera proiezione di desideri, né di bisogni o interessi. I diritti sono il risultato di processi storici e di lotte sociali e politiche, quasi sempre faticose, contrastate, rischiose. L'Occidente dopo una storia travagliatissima ha riconosciuto e proclamato alcuni diritti fondamentali e, tra questi, i diritti universali, che non sono affatto i generici, asettici, ammiccanti "diritti di tutti", ma il risultato più alto raggiunto da quel processo storico e da quelle lotte sociali e politiche. Il terreno da cui è nato e su cui è cresciuto questo lungo cammino è stato - questo è un fatto storico - la rivendicazione della tolleranza e poi della libertà religiosa, che in Occidente è stata la madre di tutte le libertà. Questo è stato ad oggi il percorso dell'Occidente. Altri popoli, altre culture, altre civiltà hanno fatto proprio questo percorso con le sue acquisizioni. Una parte del mondo attuale, tuttavia, a cominciare da una larga area dell'islam, rifiuta questo cammino e disconosce i diritti che ne sono il risultato. E difatti discrimina, offende e talora perseguita violentemente chi è portatore di una identità religiosa o etnico-religiosa diversa dalla propria. Il cristianesimo è oggi - sono dati ufficiali - la religione più perseguitata del mondo, mentre gli ebrei sono indotti a nascondere i loro simboli, come la kippah, persino nei paesi occidentali più liberi e laici, come la Francia, e spesso preferiscono abbandonare questi paesi per trovare asilo nello stato di Israele, dove pure sono esposti ad attacchi terroristici. 
Se si hanno veramente a cuore i diritti, bisogna ripartire da dove tutto è cominciato, dalla rivendicazione della libertà religiosa, e tutelare innanzitutto chi è discriminato o perseguitato a motivo della propria fede - i cristiani in Medio Oriente, in Corea del Nord, in Nigeria - o di un'appartenenza etnica che non è separabile da una tradizione religiosa - gli ebrei.




LA SINISTRA...

Cari "compagni", io ricordo che già allora - e son passati pochi anni - assumevate in pubblico posizioni ineccepibilmente "corrette" sull'omosessualità e le problematiche connesse. Ma ricordo anche che, in privato, bersagliavate con lazzi e battute di dubbio gusto questo compagno o quella compagna, questo parlamentare o quella parlamentare del vostro stesso partito, che erano gay sospetti o conclamati. Perciò, potete pure mettere le strisce multicolori ai vostri profili, sfilare nelle piazze arcobaleno, inveire contro quelli del "family day", fare sarcasmo sulla maternità della Meloni, stroncare ogni dibattito con l'accusa di "omofobia" : datela a bere a chi non vi conosce...voi cercate solo di restare a galla, seguire la corrente e trovare in qualche modo una scialuppa di salvataggio.

GALLI DELLA LOGGIA SUI NUOVI "DIRITTI"
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L'intervento di Galli della Loggia è davvero una lezione per tutti coloro che trasformano strumentalmente dei bisogni o dei semplici desideri in "diritti", prima ancora che vengano eventualmente riconosciuti come legittimi da una legge democraticamente approvata, per forzare quello stesso riconoscimento e zittire - se non addirittura insultare - quelli che su questi bisogni e desideri avanzano obiezioni e perplessità, magari in nome di diritti già riconosciuti e sanciti.
ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA "La vera radice dei diritti"
 Non entrerò nel merito del disegno di legge Cirinnà che ormai si avvia comunque all’approvazione. Farò solo qualche osservazione sul modo in cui per settimane se ne è discusso (cominciando con il notare, tra parentesi, come ancora una volta, e su una questione così complessa e importante, la Rai abbia brillato per la sua assenza. A Viale Mazzini come del resto in tutte le tv italiane, si è convinti che ad approfondire qualsiasi tema, dall’emergenza climatica all’esistenza di Dio, basti e avanzi un bel talk show con l’onorevole Andrea Romano e l’onorevole Gasparri). Una cosa soprattutto mi ha colpito: il prescrittivismo giuridicista, adoperato così di frequente — in questo come in molti altri casi del resto — dai sostenitori della legge. Sposarsi? È un diritto. Avere un figlio? Un diritto. Adottarlo? Un diritto anche questo. Tutti diritti,e naturalmente tutti rigorosamente statuiti, previsti, dedotti, dalla oggi sempre invocata «democrazia liberale» (oggi che tutti vi si sono convertiti), alias «la libertà». Chi si riconosce nell’una e nell’altra — a sentire i più — non può che riconoscersi necessariamente non solo nel disegno di legge Cirinnà ma anche, si direbbe, in qualunque richiesta dell’Arcigay. Nessuno si è chiesto, però, come mai, pur esistendo la suddetta «democrazia» da oltre un secolo, tuttavia è solo da una decina di anni che il matrimonio gay con le sue varie appendici è entrato (non senza qualche difficoltà) nell’elenco dei diritti che sempre la medesima «democrazia liberale» non potrebbe negare, si dice, se non negando se stessa. Ma come mai — è inevitabile chiedersi — la rivendicazione di un tale diritto in precedenza non era mai venuta in mente a nessuno, neppure ai più libertari tra i libertari? Gli omosessuali non sentivano forse, ieri, il bisogno di sposarsi e di avere figli? La democrazia non era abbastanza liberale? Non eravamo abbastanza democratici, o che? La risposta ovvia è che l’ascesa del matrimonio gay nel cielo dei diritti non deriva in realtà da alcun principio inerente alla democrazia liberale, da alcuna sua propria prescrizione. È solo il frutto della specifica evoluzione storica della nostra società, della sua progressiva secolarizzazione individualistica, e della conseguente volontà delle maggioranze parlamentari che in essa si formano. I principi non c’entrano, se non come arma retorica. Vengono invocati non solo perché si pensa in tal modo di conferire un crisma di inappellabilità alle richieste in questione, appiccicando agli oppositori la comoda etichetta di reazionari, di nemici della «libertà». Ma anche per aggirare, mettere da parte, le domande che nel nostro orizzonte culturale sembrano massimamente sconvenienti. Quelle nel merito: è bene che i bambini abbiano un padre e una madre o è indifferente? È preferibile una società in cui le identità sessuali siano quelle biologiche o invece una in cui siano le più varie, definite di volta in volta dai singoli? C’è un’altra ragione ancora dietro l’invocazione dei principi. Questa: se si ammettesse che la democrazia e i suoi diritti c’entrano assai poco, allora sorgerebbe immediatamente una domanda per più versi inquietante: «Basta dunque la volontà di una maggioranza parlamentare, di una qualunque maggioranza parlamentare, per autorizzare una pratica sociale, per stabilire qualunque diritto, anche negli ambiti più cruciali riguardo il profilo storico-antropologico di una collettività?». La risposta è sì: basta il volere di una maggioranza. Se domani, per esempio, qualcuno spalleggiato da un consenso popolare vasto, dotato di sufficienti appoggi nei media e di un certo prestigio culturale, proponesse l’introduzione della clonazione umana, si può essere quasi certi che alla fine avrebbe successo. Verrebbe stabilito anche il diritto di ognuno alla clonazione: naturalmente in nome di quanto prescritto dalla «democrazia liberale». Si obietta di solito che un limite all’arbitrio delle maggioranze però c’è, ed è la Costituzione. Personalmente avrei dei dubbi sull’efficacia di tale limite. Per un motivo soprattutto: la Costituzione vuol dire in realtà una Corte costituzionale chiamata ad interpretarla. Cioè dei giudici con loro idee, destinate inevitabilmente a cambiare anch’esse nel corso del tempo. Nella storia di tutte le Corti non si contano, infatti, i casi in cui il riconoscimento di un diritto (per esempio, quello di abortire) a lungo rifiutato è stato poi ammesso. Le Costituzioni insomma servono solo, nel caso migliore, a impedire che le maggioranze parlamentari violino i diritti esplicitamente menzionati nel loro testo. Ma solo questo. Molto difficilmente valgono a impedire che esse ne stabiliscano a loro piacimento di nuovi: ovviamente ogni volta con l’opportuna invocazione alla «democrazia», alla Costituzione, e alle sue formule necessariamente vaghe, come per l’appunto quella della «pari dignità sociale» scritta nella nostra Carta. In base alla quale, come si capisce, può essere sancita in pratica qualsiasi cosa: dal diritto alla genitorialità a quello, mettiamo, a un trattamento pensionistico eguale per tutti. Quando stabiliscono nuovi diritti le suddette maggioranze lo fanno, dunque, non già per adempiere i comandamenti della «democrazia liberale», ma perché ogni volta ciò gli sembra politicamente conveniente: vale a dire in grado di riscuotere il favore degli elettori, di fargli vincere le elezioni. Dal che deriva che di fronte alle loro decisioni si potrà benissimo e con buone ragioni continuare a dirsi democratici e liberali: ma semplicemente di diverso parere rispetto a loro. Non mancando magari di ricordare che per loro natura le maggioranze sono condannate ad essere sempre, in un modo o nell’altro, le rappresentanti del pensiero comune e del conformismo sociale.


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LA SINISTRA
A certa sedicente sinistra che insulta volgarmente e ipocritamente la Meloni vorrei dire anche questo: se in 40 anni di pensiero e azione nella sinistra sono riuscito a capire qualcosa, allora dico che molto raramente negli ultimi anni ho ascoltato da politici e altri personaggi pubblici discorsi "autenticamente di sinistra," ma in queste rare occasioni qualche volta si trattava proprio dei discorsi della Meloni. Ciò all'inizio mi suscitava sconcerto e anche tristezza per le sorti di quella sinistra a cui in fondo ho dato alcuni decenni della mia esistenza. Ora non più. Il lutto è stato elaborato. Le affinità me le cerco dove ci sono e sono autentiche e nascono da condivisione di valori, senza badare alla provenienza delle persone e tantomeno appiccicar loro delle etichette

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Qualche "intellettuale di sinistra" ( va ricordata anche la bella intervista di Cacciari al "Mattino")e qualche "femminista" provano a ragionare, invece che fare il tifo. Li accomuna l'età piuttosto avanzata e la posizione nel mondo ormai acquisita: non temono di essere "scomunicati" dalla nuova inquisizione politically correct.


 BENIGNI E LA COSTITUZIONE
Benigni annuncia che voterà sì al referendum sulla riforma della Costituzione: Ora non è più la Costituzione più bella del mondo. Del resto Benigni "vuol bene" a tutti i segretari del suo partito di riferimento, da Berlinguer a Renzi. Ci chiediamo, se il partito lo chiedesse, voterebbe anche per la riforma dei dieci comandamenti o per l'abolizione dello studio di Dante nelle scuole?

L'AUTOMOBILE

secondo lo studio condotto da un'equipe universitaria sulla mobilita' urbana, il 40% degli avellinesi usa l'auto anche per spostamenti di 500-750 metri. Secondo me hanno sbagliato il campione statistico perche' l'80% degli avellinesi usa l'auto anche per spostamenti di 200 metri. Potendo, entrerebbero anche nei negozi e parcheggerebbero davanti all'ascensore di casa.


I BIGOTTI DELLE DUE PIAZZE
La piazza del family day probabilmente è piena di bigotti. Ma sono molto bigotti anche quelli che usano toni sprezzantemente sarcastici nei confronti di certi noti partecipanti al Family day, sostenendo che non dovrebbero essere lì in quanto sono divorziati e talora risposati o si sospetta che abbiano l'amante (o che ce l'abbia il partner o magari entrambi). Come dire che ad una manifestazione per la pace sarebbero legittimati ad andare solo quelli che sono stati sempre pacifici nella loro vita. Quindi non dovrebbe andarci nessuno. Le due piazze contrapposte, in fondo, hanno molto in comune: rappresentano molto bene, entrambe, un paese bigotto, intollerante e afflitto da un deficit cronico di laicità. Se queste sono le piazze da un milione di persone, mi accontento del pianerottolo delle scale.


IL DOPPIO STANDARD DEI "PROGRESSISTI"
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Domani c'è il family day (che non condivido, non mi appartiene e non mi interessa se non come fenomeno sociale): scommettiamo che torneranno ad inveire o a fare del sarcasmo sull'omofobia tutti quelli che in settimana hanno perso la voce e non hanno detto una parola quando è venuto a Roma quel famoso amico dei gay col turbante? Scommettiamo?


MONI OVADIA...

Purtroppo le sue performance Moni Ovadia le viene a fare regolarmente anche ad Avellino e dinanzi alle scolaresche. Tra migliaia di opinioni e commenti di ebrei che ho letto o ascoltato non ne ho mai sentito uno che sulla figura pubblica di Moni Ovadia non si esprimesse con indignazione, disprezzo, sarcasmo. Invece è molto popolare fra i radical-chic, i "professionisti della bontà", i filoislamici, fra quelli, in sostanza, che gli ebrei li vorrebbero tutti così e che non sopportano il fatto che gli ebrei abbiano ora un proprio Stato, che fortunatamente è in grado di difenderli dalle nuove persecuzioni e dai nuovi tentativi di sterminio. Devono rassegnarsi, però: MoniOvadia è unico, grazie al cielo

 
I MIGRANTI E IL WELFARE STATE
Molti si stupiscono e si scandalizzano perchè la Svezia ha deciso di espellere 80.000 migranti soprattutto per scoraggiare nuovi arrivi. "Ma come", dicono, "proprio il paese del welfare fa questo?". Certo, la Svezia fa questo proprio perché vuole continuare ad essere il paese del welfare, per i propri cittadini e per gli immigrati . Per gli immigrati che è in grado di accogliere e di integrare in modo da garantir loro condizioni di vita degne e senza creare ghetti dell'accoglienza e alimentare tensioni sociali (negli ultimi mesi ci sono stati centinaia di episodi di aggressioni da parte di migranti ai danni di responsabili dei centri di accoglienza e nei giorni scorsi una ragazza svedese che lavorava presso uno di questi centri è stata uccisa da un ospite quindicenne). Così funziona l'accoglienza nel paese del welfare e in un qualsiasi paese civile. Chi ha idee diverse e non tiene conto del "limite" è ,nella migliore delle ipotesi, un adulto-bambino che vive nel paese delle meraviglie e che, sognando il meglio, lascia che il mondo reale scivoli verso il peggio.

FESTE ISLAMICHE A SCUOLA?


Il cardinale Scola vorrebbe introdurre le feste islamiche nelle scuole. Anni di battaglie per evitare che il "precetto pasquale" si svolgesse durante l'orario scolastico e ora ci dovremmo magari sorbire la "festa del sacrificio", anche detta "dello sgozzamento, e magari sigillare i distributori di merendine nel mese del Ramadan?


IL DOPPIO STANDARD DEI CENTRI SOCIALI
Ero sicuro che i giovanotti dei centri sociali fossero tutti a letto con l'influenza dato che non si sono proprio visti né sentiti mentre l'Italia riceveva la visita di uno che condanna a morte i ragazzini, lapida le adultere, impicca gli omosessuali e i bestemmiatori...ma devono essere prontamente guariti perché oggi erano in piazza per sfilare contro quel terribile mostro della Le Pen in visita a Milano


IL DOPPIO STANDARD DEI PROGRESSISTI
Ora che abbiamo ricevuto con tutti gli onori e con deferente silenzio sulle violazioni dei diritti umani il presidente di un paese che i gay li impicca per legge (islamica), dove sono quelle centinaia di migliaia di manifestanti "arcobaleno" di sabato scorso? Nemmeno una piazzetta, neanche uno striscioncino arcobaleno o una mezza frase su questa vergogna?








Vengo a sapere dall'ultimo editoriale di Eugenio Scalfari che noi Valdesi aspettiamo ansiosamente la visita del Papa, perchè in fondo non vedremmo l'ora di diventare cattolici, se non fosse per l'obbligo del celibato che graverebbe poi sui nostri pastori (ma lui li chiama "sacerdoti")! In sostanza, Scalfari fa risuonare il vecchio motivo della più volgare propaganda antiprotestante cinquecentesca, secondo cui in fondo Lutero aveva fatto la Riforma solo per sposarsi la monaca Katharina von Bora... E pensare che questo signore di raccapricciante ignoranza e rozzezza culturale è stato per anni il "guru" di una certa sinistra. Si capisce perchè la sinistra è poi finita dove finì quel personaggio di Boccaccio che veniva da Perugia....


Comunico la mia decisione irrevocabile: do' le dimissioni da italiano. A convincermi definitivamente al fatale passo non sono stati Renzi e la sua corte, né Berlusconi e le cene eleganti e neppure le coop rosse e il vino di D'Alema, ma un sondaggio sullo "sportivo italiano preferito di sempre". Ebbene, il 34% degli italiani - forse futuri esuli come me - ha correttamente risposto "Pietro Mennea", ma il 48%, percentuale simile a quella ottenuta dalla DC il 18 aprile 1948, ha votato un noto evasore fiscale che non fa sport, ma va in motocicletta!

E ti pareva che la Boldrini, la Donna Prassede del "politically correct" non interveniva pure lei sulla questione della libertà di satira??? Naturalmente ha ripetuto la solita solfa: la libertà d'espressione è sacrosanta, la violenza va sempre condannata, bla bla bla...PERO', non si possono offendere le religioni, perché la mia libertà finisce dove incomincia la tua (questo slogan l'hanno ripetuto in molti: ma cosa diamine c'entra???)... La Boldrini ha però aggiunto al consueto ritornello una inconfondibile, preziosa, imperdibile nota personale: occorre una "SATIRA SOSTENIBILE"!!! E così dopo l'ossimoro dello "Sviluppo sostenibile" abbiamo pure la "satira sostenibile" e, naturalmente, una Presidente della Camera sempre più "insostenibile"!




Continuate a condividere questo post che dice che l' inventore del jogging e' morto a 52 anni e l'inventore della Nutella a 89 anni. Ma, vedete, mi spiace deludervi, carissimi pigri golosi, ma Ferrero la Nutella l'ha inventata per venderla, lui non la mangiava e ogni mattina faceva jogging. Quanto all'inventore del jogging, con la scusa che faceva qualche corsetta, si abbuffava di nutella...



Ogni tanto qualcuno mi chiede a che cosa penso mentre corro. Le persone che mi fanno questa domanda di solito non sanno cosa sia la corsa su lunga distanza. Gia' a cosa penso mentre corro? Se devo essere sincero non me lo ricordo neanche io (...) Quando corro semplicemente corro. In teoria nel vuoto. O viceversa e' anche possibile che io corra per raggiungere il vuoto (...) Voglio pensare ai fiumi, voglio pensare alle nuvole. Ma in realta' non penso a niente. Semplicemente continuo a correre in un silenzio di cui avevo nostalgia, in un comodo spazio vuoto che mi sono creato da solo. E dicano quello che vogliono, ma e' una cosa fantastica!" (Murakami, "L"arte di correre")




"Le religioni devono saper delimitare la loro sfera d'azione. Maometto, ad esempio, ha fatto discendere dal cielo e ha messo nel Corano non solo dottrine religiose, ma anche massime politiche, leggi civili e penali e teorie scientifiche. Il Vangelo, invece, parla solo dei rapporti degli uomini con Dio e fra loro. Questa sola, fra mille ragioni, basterebbe a mostrare che la prima di queste due religioni non potrà dominare a lungo in tempi di civiltà e di democrazia". Questo giudizio così spiacevolmente "islamofobo" è di un certo Alexis de Tocqueville, "La democrazia in America", un grande classico del pensiero liberale...



Un teologo islamico sostiene, durante una lezione universitaria, che la Terra è immobile al centro dell’universo. Effettivamente, il pianeta Terra si ostina ad ignorare le ragioni del multiculturalismo e del dialogo con religioni e civilta' diverse ed e' anche un poco islamofobo. La smetta di muoversi, per favore!




Moni Ovadia: "l'unica legge del Mediterraneo e' l'accoglienza". Bene, tutto e' risolto allora. Ah, un'ultima cosa: si fa la conta per decidere chi lo va a spiegare a quelli dell'Isis?



Riceviamo e volnetieri pubblichiamo: "Renzini e renzine di tutta Italia, popolo di servi, creduloni, furfanti ed evasori, ascoltate! Ieri si e' conclusa l'ultima edizione dell'antiquato festival canoro chiamato Sanremo. Dal prossimo anno tale festival sara' opportunamente rottamato. Non e' piu' tollerabile, infatti, alcun intralcio sulla strada delle Riforme che il mio governo ha intrapreso da parte di sedicenti festival canori strumento di gufi e sorci verdi. Dal prossimo anno il Festival sara' nuovo, dinamico... incisivo. Si chiamera' "Festival di Sanmatteo, canzoni per l'Italia che riparte" e si svolgera' a Firenze. Gli sponsor saranno la Banca dell'Etruria e il MPS ("abbiamo due banche!"). Lo presentero' io stesso, coadiuvato dalla Boschi e la Madia. La regia sara' di Mario Draghi e l'orchestra sara' diretta dall'anziano e prestigioso (gran) Maestro Licio Gelli. Viva l'Italia delle Riforme, viva l'Italia che riparte! Vinceremo!" firmato: Matteo Renzi

 incisivo. Si chiamera' "Festival di Sanmatteo, canzoni per l'Italia che riparte" e si svolgera' a Firenze. Gli sponsor saranno la Banca dell'Etruria e il MPS ("abbiamo due banche!"). Lo presentero' io stesso, coadiuvato dalla Boschi e la Madia. La regia sara' di Mario Draghi e l'orchestra sara' diretta dall'anziano e prestigioso (gran) Maestro Licio Gelli. Viva l'Italia delle Riforme, viva l'Italia che riparte! Vinceremo!"








E' stata commissariata la Banca Etruria. Si parla di due miliardi di disavanzo. Come per il MPS saremo noi, saranno i contribuenti italiani a pagare. Il vicepresidente di questa Banca è il padre della Boschi. Ricordo Fassino e la sua famosa frase intercettata: "abbiamo una banca!". Magari si fossero limitati ad una, questi del PD!


Eppure ero certo che Sanremo l'avrebbe presentato il piu' grande showman attualmente sulla piazza con le due vallette di successo: Renzi, con la Boschi e la Madia...
(E aggiunge un mio amico:  "con De Mita e Mancino a cantare 'Nostalgia canaglia'")

 sipras vuole chiedere i danni di guerra alla Germania - per la seconda guerra mondiale. Anche io, nel mio piccolo, avrei una proposta per risollevare le provincie di Avellino e Benevento: perchè non chiediamo a Roma i danni per le guerre sannitiche?

Spero che i cittadini italiani non siano diventati tutti smemorati e ricordino, ad esempio, che l'on. De Micheli ora entusiasta sostenitrice del governo Renzi fino all'anno scorso era una "lettiana di ferro". Almeno lei ora "sta serena". Spero che ricordino che la "politologa" Elisabetta Gualmini, ora invitata nei talk show come vicepresidente renziana dell'Emilia Romagna, pochi mesi fa veniva invece invitata come studiosa per ammannirci le sue "obiettive" analisi scientifiche. Era meglio Emilio Fede.




Situazione meteo in Italia, secondo i mass-media: "bufera", "tormenta". "bomba" di neve, freddo polare, lupi e orsi bianchi. Situazione meteo nel resto dell'emisfero boreale: inverno.






Ma confluire nel PD dopo esser stati eletti in un'altra coalizione ed aver ricoperto pure il ruolo di segretario di un altro partito (la Giannini Ministro sedicente dell'Istruzione) e' una "scelta civica" o e' scilipotismo puro?


Per smentire chi dice che non mi va bene niente: sono felice del fatto che per opposti motivi anagrafici ne' Renzi, ne' De Mita abbiano potuto assumere direttamente la Presidenza della Repubblica e abbiano dovuto ripiegare su una controfigura.


Esulterò anche io per la vittoria del sig. Tsipras, quando farà almeno una - anche una sola - di queste cose: rialzare sensibilmente i salari dei greci che in questi anni si sono ridotti in media di oltre un terzo; ripristinare la tredicesima che è stata abolita; reintrodurre i contratti nazionali e abolire le norme che consentono licenziamenti di massa; ridare l'assistenza sanitaria ai greci che non hanno più i soldi per pagarsi le cure mediche. Vedremo. Finora è stato solo un burattino usato dalla troika per spaventare gli uni e per canalizzare in modo innocuo il malcontento di altri.


Detto tra noi: a me le vignette di Charlie non piacciono affatto (sebbene non le ritenga "offensive"). Tuttavia, senza scomodare Voltaire, credo che si sia veramente "liberali", quando si fanno le battaglie per difendere il diritto di parola e di espressione di chi dice le cose che non ci piacciono e che non condividiamo.


Da Giovanni XXIII a Bergoglio. "Quando tornate a casa, troverete i bambini. Date un pugno ai bambini e dite: questo è il pugno del Papa!"


Renzi ha detto dinanzi al Parlamento europeo che le famiglie italiane si stanno arricchendo. Ne ha dovuto inventare un'altra, perche' quella sui ristoranti pieni e gli aerei tutti prenotati e' vecchia...

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