venerdì 23 gennaio 2015

LA SVALUTAZIONE DELL'EURO E LE FROTTOLE DI REGIME

L'Euro oggi è sceso sotto il valore di 1,12 dollari. A luglio aveva un valore superiore a 1,37 dollari. Si è così svalutato di circa il 20% nei confronti della valuta statunitense. Ricordate le leggende terroristiche che vi hanno sempre propinato i pasdaran della moneta unica? Uscire dall'euro e tornare a una moneta nazionale significava esporsi a una "paurosa" svalutazione... ricordate quelli che più posavano da esperti come quantificavano questa svalutazione "paurosa"? 20%! Ricordate il loro sarcasmo contro le "svalutazioni competitive"? Ricordate che, giocando sul senso comune (che molto spesso inganna) e sulla diffusa ignoranza degli italiani in materia di macroeconomia, vi hanno propinato l'equivalenza moneta forte = economia forte, moneta debole = economia debole? Se avessero avuto ragione, dovremmo ora subire, noi europei ,"paurose", "catastrofiche" conseguenze sui mercati mondiali nei confronti del "super-dollaro". Ricordate che vi dicevano pure che la svalutazione avrebbe determinato una inflazione ("paurosa", ovviamente) e che come argomento decisivo portavano quello del petrolio: il petrolio si acquista in dollari, dunque svalutare rispetto al dollaro significa pagare molto di più il petrolio e tutti i derivati. Vi pare che stia accadendo questo, ora che il dollaro si è apprezzato del 20% nei confronti dell'euro? In realtà quegli stessi politici, economisti di regime e organi di disinformazione che vi hanno propinato per mesi queste frottole ora vi raccontano una storia completamente diversa e in palese contraddizione con quella precedente: quella dell'euro è una svalutazione "competitiva" (ma come, dopo aver detto peste e vituperio delle svalutazioni competitive!) che serve a "ridare ossigeno" all'economia europea, a stimolare la crescita, ecc. ecc. Sono scomparse (momentaneamente) le profezie delle piaghe bibliche legate alla svalutazione: niente spesa con i soldi portati nella carriola, niente risparmi liquefatti, niente invasione di locuste...
Le misure di Draghi che ha stabilito l'acquisto di titoli di stato nazionali da parte della BCE (peraltro con una esposizione soltanto del 20%), sono state addirittura salutate come una svolta storica. Ebbene, l'unico effetto di queste misure è di assecondare un po' la svalutazione dell'euro già in atto.
Vogliamo allora cercare di capire che cosa sta veramente accadendo, al di fuori da leggende metropolitane e frottole di regime? Draghi, di concerto con la Merkel, e non a dispetto della Merkel come vi raccontano, sta solo ritardando la fine ormai scontata dell'euro, sostanzialmente perchè, sebbene le banche e gli altri grandi affaristi abbiano già lucrato abbastanza e siano pienamente rientrati dalla loro esposizione, c'è ancora qualcosa da spolpare in qualche paese, prima di chiudere definitivamente con la moneta unica. Quale paese? Non lo indovinate??? In secondo luogo bisogna attendere i probabili successi elettorali di Tsipras in Grecia e, soprattutto, di Le Pen in Francia, in modo da attribuire ad altri o a condizioni oggettive il fallimento della moneta unica. In terzo luogo, svalutando la moneta unica si mira ad evitare che qualcuno - non certo l'Italia servile di Renzusconi, né la Grecia di Mao-Tse-Tsipras, che ormai non è più un problema e può anche uscire dall'euro se proprio ci tiene, ma piuttosto la Francia - giochi a fare il furbo e anticipi i tempi della fuoriuscita, lucrando sulla svalutazione della propria restaurata moneta nazionale.
In definitiva, poi, questa svalutazione cui prodest? Non certo, genericamente, alle "esportazioni europee" o alla "competitività europea", ma alle esportazioni e alla competitività di quel paese che più esporta e più è competitivo fuori dall'area Euro. Scommetto che anche questa volta avete indovinate quale è quest'altro paese! Ma a noi proprinano la messinscena della Merkel che subisce a malincuore le formidabili, epocali misure di Draghi!
Purtroppo, prima di diventare adulti e di smettere di credere alle favole che vengono loro raccontate, gli italiani rischiano di trovarsi in completa rovina...

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