martedì 24 novembre 2015

L'APPASSIONATA DENUNCIA DI UNO DEI MAGGIORI ESPONENTI CONTEMPORANEI DELLA CULTURA EBRAICA

Dopo i fatti di gennaio a Parigi, segnalai l'intervento di rav Laras come il più lucido commento, a mio avviso, su quella tragica vicenda. Nei giorni scorsi dopo le nuove stragi, rav Laras è intervenuto di nuovo, con una appassionata e preoccupatissima denuncia.
Rav Giuseppe Laras è presidente emerito e onorario dell'Assemblea rabbinica italiana. Dal 1980 al 2005 è stato capo della comunità ebraica di Milano ed è oggi presidente del tribunale rabbinico del Centro.Nord Italia. E' una delle massime autorità rabbiniche contemporanee, in Italia e in Europa.
 Il suo parere andrebbe quantomeno ascoltato quanto si ascolta quello di un Moni Ovadia, che non è né uno storico, né uno studioso di geopolitica, né un islamista e neanche viaggia in Medio Oriente per guardare la realtà dei fatti, come invece fanno alcuni bravi giornalisti, ma si limita a ripetere i luoghi comuni più scontati, triti e retriti di una certa sinistra radicale, ormai quasi estinta (per propria colpa e non per un complotto dell'imperialismo guerrafondaio).
"Lutto e dolore accompagnano una guerra difficile e lunga", scrive Laras, "combattuta anche con la dissimulazione e la strategia della confusione. Alleati dell’Islam jihadista (Isis, Fratelli Musulmani, Hamas, Al Qaeda, Hezbollah e Iran) sono quei politici, pensatori, storici e religiosi che hanno distorto la pace in pacifismo, la tolleranza e l’inclusione in laissez-faire, la forza della verità in debolezza dell’opinione arbitraria, il dialogo in liceità di ogni espressione, il sano dissenso in intollerante conformismo politically correct. Questi occidentali “odiatori di sé” sono complici.Hanno svenduto alla sottomissione la libertà per cui mai personalmente lottarono o pagarono. Questa è la triste fotografia dell’inadeguatezza politica e culturale di molti europei "Il dramma", scrive ancora Giuseppe Laras, " è che, con cieca ignoranza, la cultura laicista considera, semplificandolo, l’Islam politico realtà consimile e analoga a cristianesimo ed ebraismo e alle loro storie, anch’esse non prive di ombre. Le cose non stanno così. Finiamola con il mantra buonista, esorcistico dei problemi nell’immediato ma amplificante gli stessi nel tempo, della “religione di pace”. Si vedano le piazze dei Paesi Islamici giubilanti per i fatti parigini, come per Charlie, per i morti ebrei, per le Twin Towers. Che dire dei Bhuddah monumentali abbattuti dai talebani? Non insultiamo l’intelligenza con “questo non è Islam”. Basta con sensi di colpa anacronistici per crociate e colonialismo: la city di Londra, mezza Parigi e i nuovi grattacieli milanesi sono oggi di proprietà islamica"
"L’Europa potrebbe in un futuro risultare inospitale per gli ebrei (in Francia è già realtà). Questo è uno degli obiettivi dei jihadisti. Se così dovesse essere, l’Europa diverrà un territorio desolato e inospitale per tutti coloro che amano e difendono la propria e l’altrui libertà. E non ci sarà nemmeno spazio per i musulmani onesti e pacifici (ahimé troppo silenti). Per fronteggiare il presente, occorrono saldo spirito razionale, energia e coraggio. L’alternativa è tra libertà e sottomissione (ai Fratelli Musulmani, Hamas, Isis, Al Qaeda, Iran, Hezbollah et similia). Tutti noi, con la viltà, otterremo solo sottomissione. Mai libertà.
Circa gli autori dei massacri, i loro compagni e chi applaude loro, come si può pensare che l’Unico e Onnipotente, buono e giusto, tolleri o gradisca questa furia omicida e le sofferenze ingiuste e blasfeme inflitte alle Sue creature?" 


Ecco il link per leggere, integralmente, l'articolo di Giuseppe Laras:
http://www.mosaico-cem.it/articoli/primopiano/laras-occidentali-complici-basta-col-buonismo-ritrovate-coraggio-e-energia 



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