martedì 24 febbraio 2015

LA BOTTE PIENA E LA MOGLIE UBRIACA DELLA SINISTRA PRO-EURO

E' uscita la lista "di riforme" di Tsipras: tutto confermato. Un piano di ulteriore contenimento della spesa pubblica e sanitaria, privatizzazioni, spending review, "riforma dei salari", la promessa tutta da verificare che questi ulteriori sacrifici faranno attenzione alla "equità sociale", la volontà velleitaria e del tutto retorica di una lotta all'evasione. Ah, certo ci sono i "buoni pasto", l'equivalente degli ottanta euro di qualcun altro! I particolari si trovano su tutti i giornali e non è necessario dilungarsi oltre. 
Al di là dei dettagli, il punto sostanziale si era già capito con l'accordo sottoscritto: altro che troika cacciata dalla Grecia e memorandum stracciato! Il costante monitoraggio della troika sul governo di Atene continua e le misure dovranno essere quelle del vecchio memorandum perchè i vincoli di bilancio sono pienamente confermati. In fin dei conti, a patto i buoni pasto e qualche altra misura questa sì schiettamente "populistica", sono le stesse cose che avrebbe fatto Samaras, con una sola ma importante differenza e non a favore di Syriza: Samaras i soldi li avrebbe avuti subito, mentre Tsipras - se tutto va bene, e sottolineo se tutto va bene - li vedrà fra quattro mesi. A parte i tifosi più fanatici e patetici (si è persino coniato l'ossimoro di "vittoriosa sconfitta") tutti quelli che avevano sperato si sono ricreduti. Resta però un equivoco di fondo: si continua a non capire il ruolo dell'euro.
Vale quindi la pena di segnalare questa lucidissima analisi di Aldo Giannulli

Qui si coglie la fondamentale contraddizione delle sinistre pro-euro:
 
"Il guaio è che i greci vogliono la botte piena e la moglie ubriaca, cioè, la permanenza nell’Euro e la fine dell’austerità, ed il passaggio ad una politica espansiva.
Anche la Linke, Sel, Izquierda Unida e la stessa Syriza ecc. ritengono che si debba respingere “l’antieuropeismo” e si dichiarano per la prosecuzione della moneta comune, ma reclamano un nuovo corso espansivo della Bce.
Il punto è che queste due cose non stanno insieme, perché l’Euro è strutturalmente inidoneo ad una politica espansiva"

Giannulli legge quindi l'euro -. correttamente - come una prosecuzine del marco e inquadra bene il ruolo della BCE e della Bundesbank. Per poi concludere, ribadendo che

"Dunque, parlare di politica espansiva in presenza di una moneta come l’Euro è semplicemente un sogno e dimostra cattiva conoscenza del problema."

Le prospettive per la Grecia sono quelle, desolanti, che egli individua. E vale la pena di annotarsele bene, perchè sono le stesse infauste e tragiche prospettive che si troverà dinanzi l'Italia se non provvede per tempo a una uscita negoziata dalla moneta unica. Ma per questo occorrerebbero due condizioni che attualmente non esistono: una classe dirigente attenta ai reali interessi del proprio paese e un popolo meno credulone e meno drammaticamente ignorante in materia economica.


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