domenica 23 aprile 2017

SI SCOPRON LE TOMBE: ANCORA SU ONG, MIGRANTI, CRIMINALITA' E JIHADISMO



Devo ritornare brevemente su quanto scritto appena due giorni fa, perché il caso ha voluto che oggi “La Stampa” – che resta il miglior quotidiano nazionale sulla politica estera, nonostante sia pur esso coinvolto nella deriva politically correct – aprisse con questo significativo titolo la sua edizione domenicale: «Contatti diretti tra alcune Ong e criminali libici». La frase è tra virgolette, perché si tratta di una affermazione che viene da fonte autorevole: il procuratore capo di Catania Zuccaro che, come scrivevo, sta conducendo da tempo un’inchiesta sulla questione (ormai ci sono però anche altre procure a indagare, tra cui Cagliari, Reggio Calabria e Palermo). «La Stampa» dedica al tema due intere pagine – quelle di apertura – e l’editoriale del direttore Maurizio Molinari.
La connessione fra ONG e criminalità organizzata, per il procuratore, si fonda su «fatti accertati», anche se ovviamente non riguarda tutte le ONG. Nella distinzione fra ONG «cattive» e ONG «buone», Zuccaro fa però una ineccepibile considerazione anche su queste ultime: «occorre chiedersi se è giusto e normale che i governi europei lascino loro il compito di decidere come e dove intervenire nel Mediterraneo».
Le ONG difendono la loro «missione», ma talvolta con argomentazione veramente sconcertanti, almeno a quanto riporta tra virgolette il giornale torinese: nel 2016 ci sono stati 25.ooo sbarchi e 900 morti, dicono; quest’anno finora gli sbarchi sono stati 35000 (e siamo solo ad aprile), ma i morti sono rimasti 900! Incredibile. Ciò che conta per questi volontari umanitari è dunque la percentuale di morti sugli sbarchi e non il fatto che il numero delle vittime non solo non diminuisca, ma aumenti tragicamente (anche per l’incentivo che le stesse Ong forniscono alle partenze)! Con questa media a fine anno avremo circa 4000 morti, ma i soccorritori umanitari ci diranno che non c’è da allarmarsi, perché, essendo aumentato il numero degli sbarchi, la percentuale sarà rimasta immutata. E’ ciò che conta, no? Se questo è il cinismo dei buoni, mille volte meglio allora il cinismo dei cattivi…
Molinari fa, invece, alcune importanti considerazioni. Anzitutto invita a prendere atto che lo scopo della criminalità organizzata che gestisce il traffico dei migranti è quello di «moltiplicare gli arrivi nel nostro paese in tempi rapidi». Ciò non fa venire meno il dovere dell’«accoglienza», a suo avviso, ma dovrebbe indurre ad agire in modo inflessibile contro i criminali e anche contro le Ong che li supportano. Ciò dovrebbe anche indurre, però, a riconoscere che è una grande mistificazione sostenere che l’emergenza nasca da un movimento spontaneo di masse di derelitti, perché si tratta invece di un flusso organizzato.
In secondo luogo, Molinari rileva come gli ingenti e illeciti proventi del traffico siano «destinati a finanziare ogni sorta di attività criminali, jihadismo incluso». E questo dovrebbe invece indurre ad abbandonare un altro classico motivetto del repertorio della nota compagnia cantante degli «Accoglienti» (qualche mio conoscente li chiama «accoglioni»,e che volgarità! Però in fondo anche la frase dell’ex premier, citata nel precedente articolo, si potrebbe così parafrasare: accoglienti sì, ma non accoglioni!): «il terrorismo non ha niente a che vedere con i migranti!», urlano costoro. Occorrerà invece indagare anche e soprattutto sulla connessione fra le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di uomini e lo Stato islamico - o le sue ditte locali in franchising.
Insomma, si scopron le tombe, ma non risorgono i martiri garibaldini come invece recitava il noto Inno del nostro lontanissimo Risorgimento. Da quei sepolcri imbiancati di cui si diceva si leva solo  il fetore dell’ipocrisia buonista e magari anche un fiume di denaro per il jihad.

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